giovedì 19 giugno 2014

SOGNI E SPERANZE DI UNA NOTTE D'ESTATE- NUOVA COMMEDIA


               
rassegna di teatro poetico Nivul e Sogn: ”Appassionata…mente”2014
 Sogni e speranze di una notte di mezza estate

             Storia liberamente tratta dalla commedia “Sogno di una notte di mezza estate” di William Shakespeare. Adattamento e soggetto di Miriana Ronchetti

Sabato 5 luglio ore  21,30 –Centro Civico di Camerlata –Como (pubblico)

 Testo e regia di Miriana Ronchetti         www.copionimiriana.it
Collaborazione all’allestimento              Pietro Introzzi

                                       Cosa sono i sogni?  Da dove vengono?                                                                                                          
   Ognuno di noi avrà a questo proposito idee diverse; chi parlerà  di Dio, chi della natura, chi del tessitore di sogni, chi del nostro sé superiore ma la forma che vogliamo dare a tutto ciò, non cambia la sostanza. Nessuno sa cosa siano e l’origine dei sogni va al di là della nostra comprensione razionale…nessuno però potrà negare, che questi portano il segno di un’intelligenza ed una saggezza che ci serve da guida.  Ed è proprio questo di cui spesso sentiamo il bisogno: essere guidati…perché sovente ci sentiamo soli, in difficoltà, persi. Ci  rivolgiamo allora all’esterno di noi dimenticando la nostra guida interiore ,il dono più prezioso che abbiamo. I sogni, possono mettere in evidenza la nostra forza e la debolezza; ci mettono in contatto con i sentimenti e le emozioni più profonde, ci aiutano a scoprire parti di noi e a chiarire il senso delle nostre azioni, nel nostro percorso di vita L’universo dell’intera umanità è fatto di realtà ma soprattutto di sogno e quando questi mancano o si perdono o non si incontrano…allora …l’uomo  si indebolisce, svilisce, è infelice, si perde. E tutto muore.
      
       
E’ questo, un testo particolarmente vicino alla filosofia di teatro arte. Approdiamo dunque a Shakespeare per superare la banalità delle apparenze e far trionfare l’invisibile, il sognante; per abbattere la “mania” delle perfezioni apparenti. Il teatro insegna molto e in una società come la nostra nulla ha più significato se non le sensazioni che noi sapremo suscitare; solo quelle, non le parole che una volta ascoltate si dimenticano o si interpretano a modo proprio. Le sensazioni rimangono così come le immagini che creeranno gli attori. Ognuno, per come è riuscito a fare e “dare” in questo anno di scuola di recitazione, portando il meglio di sé con fatica, volontà, tra le  innumerevoli difficoltà che la società attuale ci impone. E’, questo, un adattamento basato sul rapporto tra uomo e natura, sulla bellezza dell’interpretazione, sugli istinti e sull’irreale che vive in ognuno di noi.

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